Ad ogni domanda, la sua risposta
Durante l’intervento chirurgico, non si avvertirà alcun dolore. Con l’intervento di PRK si potrebbe avvertire dolore per 24-48 ore, motivo per cui vengono prescritti dei farmaci analgesici per tutta la durata dei primi due giorni post operatori. Nel caso della femto-lasik e delle tecniche chirurgiche intraoculari con lenti non si avverte dolore nei giorni successivi, può invece essere presente talvolta del bruciore lieve o moderato o una sensazione di corpo estraneo per 24 ore, che passano con una normale tachipirina e con i colliri prescritti.
I nostri laser di nuova generazione dispongono di un sistema eye-tracker ad alta precisione che segue anche i minuscoli ed involontari movimenti dell’occhio durante tutto l’intervento.
Inoltre le gocce di anestetico topico instillate nell’occhio nella preparazione ed il blefarostato tolgono l’impulso di battere le ciglia, rendendo l’intervento sicuro e affidabile.
Il rischio è praticamente impossibile nella misura di 1 su 5 milioni di interventi. Questo perché sono ormai noti i fattori di rischio che potrebbero portare a complicanze così gravi. Infatti, sebbene i laser oggi utilizzati siano di ultima generazione ed abbiano elevate prestazioni, le tecniche chirurgiche sono invece di comprovata e pluridecennale esperienza. La visita preoperatoria poi è di fondamentale importanza per selezionare i pazienti idonei all’intervento e scegliere la tecnica più adeguata.
La tecnologia ed i protocolli da noi utilizzati consentono una visione migliore in più del 99% dei casi.
L’età minima è superiore ai 18 anni purché il difetto visivo sia stabile e non siano presenti particolari patologie oculari. Non esiste un limite di età massima invece, ma è piuttosto lo stato di salute generale che può condizionare l’idoneità al trattamento.
L’intervento è generalmente definitivo, ma se si verificasse nel tempo una lieve regressione del difetto trattato o la comparsa di uno nuovo difetto dipendente dall’età (es. presbiopia) il paziente potrà sempre ritrattato e ritornare alla visione perfetta del primo intervento.
Premessa indispensabile per il trattamento con il laser ad eccimeri è un difetto di refrazione stabile.
Altre condizioni patologiche generali o specifiche possono condizionare la tecnica chirurgica o sconsigliarla definitamente. Per questo nella visita preoperatoria vengono sempre chiesti lo stato di salute generale e i farmaci in assunzione. Nel caso di una gravidanza o durante l’allattamento consigliamo di rimandare l’intervento.
L’obiettivo della chirurgia con il laser ad eccimeri è di ridurre la dipendenza dagli occhiali o dalle lenti a contatto. È certo però che non tutti i candidati potranno liberarsene completamente, qualcuno potrà aver bisogno di un occhiale soltanto per alcune particolari situazioni, come la guida notturna. Ad esempio una persona che abbia superato i 40 anni d’età potrà, dopo l’intervento, togliere completamente gli occhiali per la visione da lontano, ma i problemi legati a quella da vicino (presbiopia), in ogni caso avranno bisogno di una correzione tradizionale.
Se necessario, SI, è possibile. L’importante sarà rivolgersi da uno specialista contattologo.
Si, l’azione del laser dura mediamente dai 5 secondi ad 1 minuto e mezzo. La parte della preparazione del paziente (es: gli esami preoperatori, la vestizione, …) e la parte della preparazione dell’occhio (es: l’anestesia) richiedono qualche minuto in più. Per dare in ogni caso un’idea sulla tempistica dell’intervento bisogna considerare circa 10-15 minuti da quando si entra nella sala operatoria a quando ci si alza dal lettino laser.
Se i 10/10 si vedevano anche prima dell’intervento, nella maggioranza dei casi la risposta è SI. In rari casi si possono guadagnare 1 o 2 decimi di visione dopo il trattamento. In qualche caso si può avere uno scarto di 0,25 o 0,50 rispetto al risultato atteso, ma comunque la visione si attesterà ai 10/10 con la correzione adeguata.
I tempi di recupero del miglior visus sono differenti a seconda del tipo d’intervento effettuato.
A volte, dopo intervento di chirurgia refrattiva si può avere, dopo un tempo variabile (mesi/anni), una regressione, ovvero una sovra o sottocorrezione del difetto refrattivo dovuta a processi di cicatrizzazione anomali del segmento anteriore dell’occhio. In questi casi è possibile ripetere la procedura, non prima di 3 mesi per una LASIK, o 6 mesi per una PRK. È veramente rara la possibilità di dover reintervenire una terza volta.
Nel nostro Centro oltre il 97% dei trattamenti effettuati non necessita di successivi ritrattamenti.
Questo particolare tipo di difetto di vista con i laser di ultima generazione può essere corretto in modo abbastanza stabile e con un buon comfort da parte del paziente. Esistono comunque delle differenze rispetto ai difetti miopici in quanto l’ipermetropia tende a regredire in percentuale lievemente superiore alla miopia, e necessita di maggiore attenzione da parte del paziente soprattutto nella terapia post operatoria.
Questa peculiarità è dovuta alla particolare lunghezza d’onda che utilizza il Laser ad Eccimeri (193 nanometri) che interferisce solamente sulla struttura corneale senza intaccare le strutture vicine quali iride, cristallino e retina. E’ pertanto un trattamento estremamente sicuro.
Consensi Informativi
La lettura, la comprensione e la firma del consenso informato è un atto importante a tutela del Paziente che deve avere tutte le informazioni circa rischi e benefici della procedura diagnostica o terapeutica a cui deve essere sottoposto.
Il Consenso Informato viene dato al paziente dopo che sono state effetuate le visite pre opertaorie e dopo aver parlato in specifico col proprio medico oculista.